Lorium fu poi ceduta alla chiesa che che la devastò fino farla scomparire, dopo averne asportati diversi pezzi di riutilizzo, secondo il costume dell'epoca rivolto a cancellare tutti i possibili resti di una civiltà che adorava Dei pagani.
La zona venne così accorpata all'antica diocesi di Santa Rufina, unificata sotto papa Callisto II con la diocesi di Porto nell'attuale sede suburbicaria di Porto-Santa Rufina.
A Lorium si trovava una villa dove era stato educato l'imperatore Antonino Pio, che ne fece una reggia e che vi morì nel 161 d.c. e nelle quale risiedettero anche Adriano e Marco Aurelio, che ne fece uno dei suoi soggiorni preferiti.
In zona c'è ancora molto da scavare, non a caso hanno dato alla località il nome di "piccola Pompei", vi sono ben oltre 300 tombe che si trovano nell’area compresa tra il Castello, la scuola di via Sodini e la vecchia via Aurelia che dovranno essere portate alla luce prima che lo facciano i tombaroli.
"Scoperto due anni fa il complesso nell'antica città di Lorium e presentato a Roma il 12/03 presso il Palazzo Massimo, dalla Soprintendenza Archeologica e dalla Guardia di Finanza.
Seguendo le tracce di alcuni "tombaroli" è stato possibile rinvenire, nella tenuta agricola di Castel di Guido sulla via Aurelia, l'impianto termale di una villa romana di dimensioni notevoli, datata II-III secolo d.C. Le scoperte portano alla luce almeno 6 ambienti, tra cui il calidarium ed il frigidarium con pianta quadrata, ed un mosaico di grandi dimensioni sul pavimento.
Ed ancora una volta nell'antica città di Lorium si scava: dopo Villa di Monte delle Colonnacce e Villa di Monte Aurelio, ora a riemergere è Villa Olivella, scoperta due anni fa dalla Soprintendenza Archeologica di Roma in collaborazione con il Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Nel 2005 il Colonnello Giuseppe Zafarana ed i suoi uomini, sono giunti ai ritrovamenti seguendo le tracce di alcuni tombaroli che, in precedenza, avevano posto alcuni sostegni nel terreno e trafugato degli oggetti di valore. Successivamente, in seguito a perquisizioni domiciliari, è stata ritrovata una moneta del valore di 10.000 euro in una abitazione privata. Solamente nel marzo 2007 è stato possibile dare la notizia al pubblico dei ritrovamenti. Come ha dichiarato il Soprintendente archeologo di Roma, Angelo Bottini "si è atteso a dare la notizia per consentire la messa in sicurezza della Villa".
Il sito archeologico è di proprietà della Regione Lazio e viene gestito dal Comune di Roma. Presto, inoltre, dovrebbe diventare del patrimonio capitolino. La Soprintendenza ha stanziato 30.000 euro per consentire, durante la prossima estate, il proseguimento degli scavi, questa volta in collaborazione con i Professori e gli studenti dell' Università degli Studi di Roma "La Sapienza".
"Dopo aver visto il grande mosaico, l'abbiamo ricoperto. Abbiamo pensato che strappandolo avremmo rovinato il monumento.
La nostra speranza è restaurare la Villa ed aprire al pubblico", ha affermato Daniela Rossi.
Oltre alle due Ville delle Colonnacce e dell'Olivella, il territorio custodisce almeno altri 300 monumenti, risalenti al paleolitico fino all'epoca repubblicana.