Il progetto, sostenuto da Strategia Fotografia 2024 e promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, presenta la ricerca sviluppata dall'artista sul patrimonio invisibile del museo e propone una riflessione sul rapporto tra archeologia, archivio e fotografia come pratiche di selezione, interpretazione e costruzione della memoria, tra documento e invenzione.
Di Noto concentra il proprio sguardo sugli spazi solitamente inaccessibili al pubblico larchivio fotografico, i depositi e i laboratori di restauro affrontandoli come luoghi di stratificazione, dove il passato non si espone ma si conserva e si prepara alla visione futura. Il progetto trova il suo fulcro nellArchivio Fotografico, esplorato come un terreno archeologico da cui estrarre e ri-mediare immagini come reperti. Stampe, negativi e lastre rivelano così un intreccio di contenuti visivi e segni del tempo, di cancellazioni, usure e manipolazioni.
In mostra, una serie di opere fotografiche entrano in dialogo con i reperti archeologici, costruendo un percorso visivo che riflette sulla natura dellarchivio, della documentazione e sullambiguità del vedere.
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