Munch. Il grido interiore

 

Protagonista indiscusso nella storia dell’arte moderna, Munch è considerato un precursore dell’Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell’Ottocento, nonché l’interprete per antonomasia delle più profonde inquietudini dell’animo umano. La vita di Munch è stata segnata da grandi dolori che lo hanno trascinato ai limiti della follia: la perdita prematura della madre e della sorella, la tragica morte del padre, la tormentata relazione con la fidanzata Tulla Larsen. Tutto ha contribuito a formare la poetica di Munch, che riuscirà a esprimere, grazie a un eccezionale talento, il suo grido interiore trasformandolo in opere d’arte. I suoi volti senza sguardo, i paesaggi stralunati, l’uso potente del colore riescono a raggiungere ogni essere umano, trasformando le sue opere in messaggi universali, il malessere esistenziale che affligge ogni essere umano. È questo che ha determinato la grandezza di Munch, rendendolo uno degli artisti più iconici del Novecento.

La mostra, curata da Patricia G.Berman, una delle più grandi studiose al mondo di Munch, racconterà tutto l’universo dell’artista, il suo percorso umano e la sua produzione, e lo farà attraverso 100 OPERE, tra cui una delle versioni litografiche custodite a /Oslo de L’Urlo/ (1895), ma anche /La morte di Marat/ (1907), /Notte stellata/ (1922–19249), /Le ragazze sul ponte/ (1927), /Malinconia/ (1900–1901) e /Danza sulla spiaggia/ (1904). La seconda tappa della mostra si terrà, appunto, a Palazzo Bonaparte in piazza Venezia, dal 18 febbraio al 2 giugno 2025.

Munch è uno degli artisti che ha saputo meglio interpretare sentimenti, passioni e inquietudini della sua anima, comunicandoli in maniera potente e tragica. Plasmato inizialmente dal naturalista norvegese Per Lasseu Krohg, col quale iniziò la carriera pittorica nel 1880, si spostò a Parigi per la prima volta nel 1885 e qui subì le influenze impressioniste e postimpressioniste che gli suggerirono un uso del colore più intimo, drammatico ma soprattutto un approccio psicologico. Munch fu per tutta la sua vita condizionato dalla sofferenza e dalla mancanza che conobbe già da bambino, quando subì la perdita scioccante della madre e della sorella, malate di tubercolosi. A Berlino contribuì alla formazione della Secessione Berlinese e nel 1892 si tenne la sua prima personale, che non solo non fu apprezzata, ma fu anche reputata scandalosa: da quel momento Munch ha incarnato la figura dell’artista eversivo e maledetto. Una vita precaria e vissuta “sull’orlo di un precipizio” che lo portò all’alcolismo e a una crisi psicologica, fino al ricovero in alcune case di cura tra il 1908 e il 1909. Scegliendo l’isolamento, si spostò quindi nella sua proprietà di Ekely a Oslo fino alla sua morte nel 1944, dopo un mese dal suo ottantesimo compleanno.

 

PubblicitĂ 

Palazzo Bonaparte

Data

Dal 18/02/2025 al 02/06/2025

Indirizzo

Piazza Venezia, 5

Orari

dal lunedì al giovedì 9.00 - 19.30
venerdì, sabato e domenica 9.00 - 21.00
La biglietteria chiude un'ora prima

Biglietti

T. + 39 06 87 15 111

© 2021 - 2024 - Computer Innovation School s.r.l.
P.I. 09051891001
Via dei Marrucini, 56 - 00185 Roma
Website: www.cischool.it
Mail: info@cischool.it