Il quarto centenario del pontificato di Urbano VIII (1623-1644) si chiude con una mostra dedicata al sodalizio tra le arti e le scienze promosso dal mecenatismo barberiniano. L’elezione di Maffeo Barberini fu accolta dal mondo scientifico come “una mirabile congiuntura”, un evento che lasciava presagire straordinarie opportunità per l’avanzamento delle scienze. Ad accendere gli entusiasmi erano i buoni rapporti del papa Barberini con gli scienziati del suo tempo e, soprattutto, l’amicizia che lo legava a Galileo. Una delle prime opere scientifiche che salutarono l’elezione di Urbano VIII fu Il Saggiatore di Galileo (1623), dedicato al pontefice dagli accademici lincei con l’auspicio di favorire il dialogo sulle nuove scoperte astronomiche.
Il percorso espositivo si snoda in un intreccio creativo e stimolante tra i lavori dei protagonisti dei tre poli scientifici romani – il Collegio Romano dei Gesuiti, l’Accademia dei Lincei e il Convento dei Minimi a Trinità dei Monti – e l’opera di alcuni degli artisti più celebrati di Roma barocca, la “Città del Sole”, come è lecito chiamarla in riferimento al pontificato barberiniano.
martedì – domenica, ore 10.00 – 19.00. La biglietteria chiude alle ore 18.00. Chiuso lunedì, 25 dicembre, 1° gennaio
Intero: 7 euro Ridotto: 3 euro. Gratuito: minori di 6 anni; visitatori in possesso del biglietto di ingresso alle Gallerie Nazionali di Arte Antica; visitatori in possesso del biglietto di ingresso al Museo Galileo; insegnanti accompagnatori di gruppi scolastici; membri ICOM; guide turistiche e interpreti in servizio; giornalisti con tesserino dell’Ordine, portatori di handicap con accompagnatore
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